Il caciocavallo impiccato è uno dei piatti più rappresentativi della tradizione culinaria e della cultura gastronomica del Sud Italia, in particolare della Puglia: è un simbolo di convivialità e di feste paesane, noto per la sua inconfondibile forma a pera.
Vogliamo farvi scoprire la storia, le origini e la tradizione di questo formaggio così particolare e del perché viene ‘impiccato’.
Origini e storia del caciocavallo impiccato
Il caciocavallo è un formaggio a pasta filata tipico del Sud Italia, che in Puglia ha trovato la sua massima espressione con la variante “impiccata”. Il nome è curioso, ma rispecchia precisamente il metodo di cottura. Il caciocavallo viene legato e appeso su un fuoco vivo, grazie al quale crea una crosta esterna dorata e un cuore morbido e filante.
Un’antica tradizione contadina racchiusa in un formaggio
Questa tradizione risale a tempi antichi, quando i pastori e i contadini pugliesi si riunivano per cuocere i cibi all’aperto durante le feste o nei momenti di pausa dalle attività agricole. Il modo scenografico di preparare il caciocavallo impiccato lo ha fatto diventare ben presto protagonista delle sagre e delle feste di paese, dove ancora oggi viene preparato sulle braci davanti agli occhi dei visitatori — e ovviamente pubblicato sui social.
Come si prepara quindi il caciocavallo impiccato?
La preparazione del caciocavallo impiccato è in realtà molto semplice, sarà anche per questo che risulta così affascinante.
Il formaggio viene legato con uno spago e appeso sopra una brace viva: il calore fa fondere la superficie esterna, mentre l’interno – magia! – rimane cremoso. Quando la parte esterna inizia a dorarsi, il caciocavallo viene tagliato con un coltello e la parte fusa viene spalmata su fette di pane tostato, condito con olio extravergine d’oliva rigorosamente pugliese.
Il contrasto tra la crosta dorata e croccante e il cuore morbido del formaggio regala un’esperienza sensoriale unica nel suo genere. Ogni morso sa di Puglia.
Dove assaggiare il miglior caciocavallo impiccato
La risposta è solo una: nelle sagre di paese, in alcune trattorie vecchio stampo o nelle masserie, dove potrete godere dell’atmosfera contadina e scoprire le tecniche di preparazione tramandate di generazione in generazione.
Curiosità sul caciocavallo: non solo impiccato
Il caciocavallo è radicato con amore nella tradizione gastronomica pugliese perché era il pasto principale dei pastori, che solitamente lo accompagnavano con pane e vino. Quando si dice che la semplicità vince sempre, eccone un esempio più che godurioso!
La variante ‘impiccata’ è quella più scenografica, ma può essere gustato anche:
- fresco;
- stagionato;
- alla griglia;
- fuso.
Altre curiosità sul caciocavallo: parliamo di matrimoni
Negli ultimi anni, il caciocavallo impiccato ha fatto il suo ingresso anche in un altro contesto: gli aperitivi di matrimonio. È sempre più richiesto nei Destination Weddings, ovvero matrimoni organizzati in una destinazione diversa dal luogo di residenza, e la Puglia è una meta molto ambita negli ultimi anni. Le coppie straniere che scelgono la Puglia per celebrare il loro matrimonio desiderano offrire ai loro ospiti un’esperienza autentica e immersiva, e il caciocavallo impiccato diventa spesso una delle attrazioni principali dell’aperitivo.
Abbiamo voluto raccontare la storia di questo formaggio perché il caciocavallo impiccato è un vero e proprio simbolo della tradizione pugliese, capace di intrecciare gusto, storia e convivialità, che si tratti di una sagra di paese, di un aperitivo di matrimonio o della semplice voglia di vivere una nuova esperienza gastronomica.
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