Una comunità tessile pugliese: Apulianize di Benedetto Dabbicco

da | Ott 16, 2024 | Storie di Puglia

La storia è questa. Benedetto Dabbicco ha trentadue anni ed è di Bari. Ha studiato Economia a Trento, ha frequentato un master in Business Administration a Roma, ed un secondo a Torino in Cooperazione, Sviluppo e Innovazione, per poi non avere dubbi. Conclusi gli studi, Benedetto voleva tornare in Puglia per creare qualcosa. Nasce così un’impresa tessile e digitale. Una grande tradizione di famiglia e tanta passione, è da qui che parte tutto.

Ho la fortuna di essere figlio d’arte. 

Il suo bisnonno, infatti, Angelo Antonio Dabbicco, aprì nel 1947 la merceria “L’Ape”, a Bari, in Via Calefati. Suo figlio Michele – nonché nonno di Benedetto – aprì in seguito, nel 1951, un’agenzia commerciale tessile insieme al fratello Giuseppe. Il papà di Benedetto, negli anni Ottanta, seguendo la tradizione familiare, si è specializzato nella vendita dei filati.

Benedetto e la sua idea di impresa sociale

La rivoluzione di Benedetto è stata quella di aver preso in mano questa colorata realtà per portarla sul mercato di oggi, certamente differente rispetto a quello di settant’anni fa. Dopo la fine degli studi Benedetto torna in Puglia con un bagaglio di nuove competenze.

A Torino ho scoperto la figura di Adriano Olivetti e tutta la sua filosofia imprenditoriale. Ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto proporre nella mia regione un business molto simile, a carattere sociale.

La startup di Benedetto oggi si basa su quattro grandi colonne portanti: fatto-in-Puglia, sostenibilità, salute, inclusività. Nella logistica, promuovendo la produzione tessile pugliese, tutelando sia l’ambiente che il consumatore con prodotti sostenibili, circolari e salutari. Nella comunicazione, incentivando la parità di genere e la lotta alle disuguaglianze. 

Giovinazzo (BA), Maggio 2022: Zenia Guastamacchia indossa il vestito lungo denominato Penelope, realizzato dalla collaborazione con un maglificio di Altamura (BA).

La missione di digitalizzare il mondo tessile pugliese

Nel 2020, durante la prima ondata di pandemia, Benedetto ha pensato di trasferire su una piattaforma digitale la decennale azienda di famiglia.

È stato proprio durante il periodo del primo Covid che mi sono accorto quanto stessero proliferando le vendite online: in quel momento solo chi aveva il privilegio di gestire un e-commerce, riusciva ad andare avanti. Di conseguenza mi sono reso conto quanto fossero esclusi da questa dinamica molti produttori pugliesi che, in ottica digitale, non avevano alcuna visibilità. E questo accadeva nientedimeno che nel momento in cui la Puglia era sotto gli occhi di grandi brand, che organizzavano le loro sfilate proprio nella nostra regione.

Il sogno di Benedetto si chiama Apulianize.  Ma da dove nasce il nome Apulianize? Da tanta creatività e fantasia, di certo. Così si fa strada l’idea di avviare questa start-up, con l’intento di bussare alla porta di produttori interessati ad avere una vetrina digitale sul mondo tessile. È così che l’8 dicembre 2021 Benedetto ha lanciato l’e-commerce. La parola Apulianize non può che indicare un processo di “pugliesizzazione” da portare nel mondo. “Apulianesizzarsi”, è questo il monito di Benedetto.

“La visione di un modello di produzione sostenibile, etico e salutare diventa realtà. Dal cuore della Puglia, Apulianize è la risposta per chi vuole indossare un ideale facendo a meno delle etichette, tutte”. Questo lo slogan del progetto.

Innovazione, sostenibilità, impegno, consapevolezza: un nuovo modo di produrre

Ho progettato Apulianize confrontandomi con maestranze locali e non solo. Il sogno che ho maturato nel tempo è stato quello di realizzare una vera e propria vetrina che potesse diventare emblematica di una comunità tessile, garantendo sicurezza assoluta per la salute di tutti e tutte. Valorizzo il talento creativo e il potere produttivo delle maestranze locali pugliesi. Credo fortemente in un sistema di produzione tessile che sia innovativo, impegnato e consapevole.

Tutto ciò che è a contatto con la nostra pelle, interagisce con il nostro organismo. La mia missione è quella di sensibilizzare le persone a riguardo, offrendo loro un punto di vista alternativo, sostenibile e sicuro.

La comunità tessile di Apulianize oggi vanta ben sei calzifici, sette maglifici e due produttori di accessori. 

Oltre a voler garantire visibilità, a Benedetto piace soprattutto esprimere il suo lato creativo. Nel marzo 2023, attraversando la Puglia da nord a sud, Benedetto lancia sul mercato le calze di San Nicola, in collaborazione con il calzificio leccese “Chiara” e con un grafico di Trani, che ne ha realizzato il disegno.

Bari, Maggio 2023: le calze di San Nicola a Bari Vecchia, con il santo visibile appena dietro.

Cosa si prevede nel futuro di Apulianize

Ad oggi, il sogno divenuto realtà procede a gonfie vele. Apulianize è impegnata nel finalizzare l’approvazione alla sua candidatura al bando TecnoNidi che consentirà la creazione di una piattaforma B2B volta a offrire tre servizi: matching tra produttori tessili pugliesi e brand/buyer, Digital Product Passport (un identikit dalla materia prima al capo finito che traccia integralmente il prodotto e lo racconta al consumatore finale) e consulenza sui filati.

benedetto abbicco
Pitti Uomo, Firenze, Giugno 2024: Benedetto Dabbicco, CEO & Founder di Apulianize.

Apulianize e Priscio di Puglia: sulla stessa lunghezza d’onda

Apulianize, in quanto impresa che punta alla digitalizzazione e alla visibilità di realtà meno esposte e conosciute, richiama molto finalità e obiettivi di Priscio di Puglia.

Priscio di Puglia nasce, infatti, con l’ambizione di dare spazio online – e offline – a tutte quelle realtà che fanno la Puglia, le quali, dopo il calo sperimentato durante la pandemia, necessitavano di una spinta per ripartire. Il fine che Priscio di Puglia ha avuto sin dal principio è stato rilanciare il turismo nel momento del post pandemia, stesso periodo in cui iniziava a svilupparsi Apulianize.  

Stretta e profonda, quindi, la connessione tra Apulianize e Priscio di Puglia che guardano verso il medesimo orizzonte: in un mondo che tende a dare sempre meno spazio a piccoli produttori locali, realtà a conduzione familiare e artigianale, entrambi i progetti lavorano per sostenere l’animo autentico della regione.

2 Commenti

  1. Carmela Desantis

    Racconto semplice, chiaro, concreto. Pugliese. Grazie

    Rispondi
    • Priscio di Puglia

      Grazie Carmela per il messaggio, siamo contente che il racconto di Antonella le sia piaciuto!

      Rispondi

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe anche interessarvi leggere: